Hall of Mirror


Hall Of Mirror

venerdì 16 marzo 2018

Chimera

Oggi mi sono svegliata con il concetto di EGO nella testa, riflettevo e pensavo alle sue due facce, ai suoi due estremi e a quanto entrambi facciano male se ti colpiscono.
Quali sono le due facce dell'EGO? Beh... c'è quello grandioso quello del 'sono il migliore sono speciale' e quello rassegnato quello del 'sono perfetto ma nessuno lo capisce '. Entrambi hanno un comune denominatore: la negazione dello sbaglio.
Badate bene a un fattore aggiuntivo importante, c'è una parte del cosiddetto ego depresso che NON è passivo, e più che negare lo sbaglio cerca attivamente di farne fronte insieme al dolore, combatte, ci prova, ce la mette tutta e non gliene frega un cazzo di queste stupide immagini e patetiche lotte al chi è il migliore. Non gliene frega un cazzo della perfezione, sa che non esiste, sa che siamo perfetti soltanto nelle nostre imperfezioni!
D'altronde gli egoici rinnegando ciò che temono dimostrano di essere ciò che odiano e disgustano più di tutti: essere deboli e fragili.
Chi vive di perfezione non è una statua marmorea, ma una statua di cera che una volta sciolta, per quanto malleabile possa essere, non può più tornare alla forma originaria poichè non ha un'identità e un carattere contraddistinto, si plasma sugli altri e cerca anche di costruire gli altri a sua immagine e somiglianza. A differenza della cera, il marmo se crepa in un modo o in un altro può essere saldato, può tornare a se stesso con dettagli in più, conserva il suo carattere e la sua identità più profonda.
Il punto è che chi vive nel concetto di perfezione e di conseguenza anche nell'estetica, crede di essere immutabile, crede di amarsi mentre cela nella realtà tanta superficialità, privazione di sentimento, un vuoto che non è fatto di buoio, ma del nulla più totale.
L'amor puro per sè implica l'accettazione dello sbaglio, senza negazione e senza identificazione totale in esso. Richiede capacità di umile analisi. Ammettere non è semplicemente chiedere scusa, significa prendere conoscenza e consapevolezza, elaborazione, rielaborazione e infine come punto cardine la riparazione, il rimediare!
Chi si giustifica vive d'orgoglio e l'ego è un'illusione chimerica.
La giustificazione allontana lo sbaglio e rinforza l'immagine creatasi di sè è un velo di maya che rende ciechi, crea una falsa certezza.
Quindi a voi la scelta: il sogno nella realtà o la realtà nel sogno?
A me piace che ci siano entrambe, alla fine c'è bisogno di realtà nel sogno, come c'è bisogno di sogno nella realtà. Si compensano, sono complementari. Gli estremi creano troppe illusioni... e le illusioni sono,appunto, egoiche.

La canzone di questa sera♫♪♫:Parole Di Burro - Carmen Consoli

Nessun commento:

Posta un commento